“SI LAVORA PER VIVERE, NON SI VIVE PER LAVORARE…”

Cito spesso questa frase per dare valore a ciò che NON È il puro lavoro e quindi:

-Si lavora per vivere: ovvero ci si occupa di qualcosa che arricchisce la nostra vita in senso lato

-Non si vive per lavorare: ovvero non basta passare il tempo oberati dal lavoro altrimenti il lavoro stesso diventa invivibile e, soprattutto, insignificante.

Nonostante ci sia chi ha connotato questa domanda come "conformismo operativo" (scoprirò prima o poi cosa intende😀), reputo difficile che chiunque possa lavorare per il solo gusto di farlo e vivere per il solo gusto di farlo.

Eh no, non è cosí perché la tua condizione sociale ha un impatto importante sui tuoi comportamenti.

- Se sei “povero” lavori per permetterti di vivere ovvero di almeno sopravvivere

- Se sei ricco (cioè hai di che sostenerti per tutta la vita) lavori per realizzare te stesso al meglio delle tue possibilità

Se sei vivo, vivi comunque (Respiri?... tanto basta), mentre la qualità di ciò che HAI e che FAI dipende da come interpreti la tua vita.

Se sei morto, (cioè non hai interessi ) comunque NON vivi, perché se non lavori o realizzi te stesso (ed i tuoi bisogni) sei un’ameba che sopravvive solo biologicamente.

Anche se sei un Agente immobiliare (sembra strano😀😀😀) la tua vita ha molti aspetti differenti: hai una tua dimensione fisica, una spirituale ed una emotiva.

Il miglior modo che conosco per viverle appieno è quello di avere uno scopo chiaro, ovvero dare un significato alla tua esistenza.

Avere uno scopo significativo genera consapevolezza che genera un cambiamento che a sua volta genera energia, azioni e rischi che, se hai uno scopo significativo, amerai affrontare pur di vivere appieno nel modo che desideri.

E quindi io continuerò a consigliare di lavorare (fare, agire) per vivere perché é l'unico modo di dare un senso alla propria esistenza.

Think about it....