Non li sopporto più...

Per dirla come Meerman Scott, sul web sii te stesso e basta, don’t be someone else.

Ebbene sì: non sopporto più gli opinion leader "de noantri" e la loro ansia da prestazione, l'apparire a tutti i costi, il dover far vedere e dimostrare ciò che non si è mai stati.

Soggetti ad/da analisi. Tutti presi ad imporsi come maître à penser ad ogni costo, nemmeno fossero sotto tortura, anche quando hanno banalità o il nulla da dire.

Non li sopporto più quelli che narrano la "straordinarietà" della normalità, sopratutto quando la normalità sono loro. Che pur di apparire smussano angoli e celano ostacoli con la maestria del vecchio Silvan distorcendo dati e fatti a piacimento. Parlano, si muovono, inciuciano , appaiono, mostrano, ostentano. In fondo mi sono anche simpatici perché fanno tenerezza: hanno così poco equilibrio interiore da essere patetici.

Vivono da anime apparenti ed animano l'apparenza vivendo.

Calpestano tutto e tutti pur di essere i primi, di cosa e per cosa non si sa: fauna, tipicamente italica, con poca morale e tanto sussiego.

Razzolano, prezzolano, mozzano, spezzano e pazzarellamente mescolano. Talvolta evolvono (poco). Pensieri in partenza nobili diventano insulti all'intelligenza e buon senso comune.

Per dirla con un famoso intercalare "fanno (e dicono) un pó come c... gli pare", tanto c'è sempre qualcuno che li incensa, poi li condensa e li dispensa con melensa dabbenaggine via social.

Chi certifica la bontà dell'opinionista (me compreso)? Ed il politicante coattivamente intelligente? E l'idiota simpaticamente volgare ma costantemente banale? Ed il pseudo-esperto senza riprova alcuna il cui unico apporto all'umana specie sono le 4 (dico quattro) opinioni in risposta a quesiti cosmici ma inutili? Ma davvero basta avere qualche vaga opinione e/o competenza per arrogarsi il diritto di sindacare sull'operato altrui? Un pó di sana prudenza e tolleranza (che a me manca) sarebbe preferibile.

E con la scusante che il libero web crea comunque mostri di nessuna sostanza in tanti, troppi, straparlano.

Equilibristi della comunicazione, una volta nell'etere ad onde corte, oggi si affannano a cliccare a corto raggio: dal cervello alla propria tastiera, stop. Così, senza remora alcuna

Sfaldano, accorpano, accusano, scusano, accampano scuse e rimarcano sentieri già battuti con tale maestria da farli sembrare nuovi. Inventori del nulla e maestri dell'ovvio, capaci di disegnare iperboli allineando curve e curvando rettilinei a loro piacimento.

Stimoli, però sono stimoli. Che ci siano o meno contenuti diventano stimoli senza trasformarsi in cultura e tanto basta. Stimolano la fantasia, la proiezione verso altri modi di essere più produttivi e/o più glamour anche se improponibili. Altri come loro invece stimolano retropensieri cattivi, revisioni maligne a prescindere. Giocano sull'equivoco, sparano a zero su chiunque non sia "loro", sono maestri della tattica del dissenso chiamando ottusi simili in gruppo a spalleggiarli e ghettizzando chi dissente .

Gentaglia o gentucola che geme generando genericità ovvie o gergali, finanche gentili ma mai geniali.

Ebbene sì: Non sopporto più gli opinion leader "da smartphone" che buttano tutto in caciara, che copiano e plagiano, dicono ma non dicono, criticano ma poi scimmiottano, pedissequamente puntualizzano. Sostano.

Fermi a guardare i difetti altrui, ma attivi a creare fumo intorno a loro, nascondono l'incapacità di realizzare sogni sognando di riuscirci.

Ma non è che a forza di leggerli divento così anch'io?

Signore aiutami...

 

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